Telefono Donna Como ha rafforzato, soprattutto in questi ultimi anni, il rapporto di collaborazione e interazione con le istituzioni e le strutture del territorio comasco. Il raccordo fra i vari soggetti ha portato alla costituzione del Tavolo di Coordinamento interistituzionale provinciale e alla stesura del Protocollo d’intesa per la promozione di strategie condivise e di azioni integrate, finalizzate alla prevenzione e al contrasto della violenza contro le donne, sottoscritto nel marzo 2009 .
Il Protocollo d'intesa, e in particolare le Linee Guida in esso contenute, è lo strumento attraverso il quale l'Associazione si relaziona con gli altri enti del territorio raccogliendo le segnalazioni e gli invii e/o integrando, nei percorsi di sostegno e accompagnamento delle donne, il proprio intervento con quello dei diversi soggetti, istituzionali e non.
L’associazione si è attivata per favorire la creazione di reti distrettuali interistituzionali in ciascun ambito territoriale in collaborazione con gli Uffici di Piano, per promuovere la formazione rivolta a operatori/trici delle Forze dell’ordine e degli ospedali e per attivare uno sportello di consulenza sul maltrattamento per i servizi del territorio.
Telefono Donna Como partecipa, inoltre, attivamente al Coordinamento degli ospedali, nato nel 2007 con il lavoro di ricerca-intervento, che mira a favorire la condivisione di azioni comuni di contrasto alla violenza all’interno degli ospedali, con un’attenzione particolare ai reparti di pronto soccorso, di ginecologia-ostetricia, di pediatria, nonché ai servizi sociali ospedialieri. Questo organismo è composto da personale medico, infermieristico e da assistenti sociali di tutte le strutture ospedaliere (ASST Lariana, con i Presidi ospedalieri di Cantù e Menaggio, ospedali privati accreditati: Valduce, “Fatebenefratelli” di Erba e “Moriggia-Pelascini” di Gravedona), dalla Polizia di Stato e Carabinieri e da Telefono Donna Como..
Nel corso di questi anni, la partecipazione a incontri pubblici di sensibilizzazione della cittadinanza e la gestione di percorsi di formazione per soggetti esterni (servizi sociali, FF.OO, ospedali, associazioni…) hanno contribuito, insieme a quanto sopra esposto, a rafforzare la conoscenza e lo scambio con il territorio, e nel contempo, il recente aumento della richiesta di tali interventi è un ulteriore indicatore del radicamento dell’associazione sul territorio nonché della maggiore attenzione generale al fenomeno.