Benedetto Lotti

Storie di donne

Benedetto Lotti nasce a Taggia il 12 luglio 1894, figlio di Vincenzo Lotti, professore di disegno, preside e pittore e di Vittoria dei Marchesi Curlo, entrambi liguri.

Studia al Liceo Artistico, indi all’Accademia di Belle Arti di Firenze, ove vive gli anni intensi della sua giovinezza, frequentando gli ambienti artistici e conoscendo Giovanni Papini, Ardengo Soffici, Achille Lega, Primo Conti e Ottone Rosai che diventa il suo grande amico.

Con Rosai tiene la prima Mostra a Firenze presso la Galleria Cavour nel 1913, presentando numerose opere che riscuotono un notevole successo di critica.
Scrive M. Campana: “Siamo nel campo di ricerche e tentativi. I due giovani non hanno forse ancora completamente trovato la loro via, ma hanno molta originalità, coraggio e scioltezza di pensiero. Essi tentano di creare una maniera d’arte che non si serve del vero ma da esso trae ispirazione e lo idealizza, una maniera nuova che io chiamerei “Sensibilismo”.
A Firenze Betto Lotti partecipa intensamente alla vita culturale della città, dedicandosi all’acquaforte, oltre che alla grafica e alla pittura ad olio, scrivendo critiche d’arte per “La Nazione”, collaborando a Riviste quali “Gran Bazar” ed “Eclettica”; lavora come disegnatore e modellatore di plastici topografici all’Istituto Geografico Militare, crea scenografie per il Teatro Comunale di Firenze, per il Teatro “La Pergola” e per i veglionissimi della stampa.

Sono anni ricchi di ansia di vivere, di intensa ricerca pittorica, di opere in cui sono privilegiati soggetti romantico – decadenti quali taverne, avventure d’alcova, libagioni, estasi erotiche e cupe scorribande: ….. “acqueforti incise con robustezza di volumi, nettezza di tratto e una nativa sensibilità per l’armonia chiaroscurale” (A. Longatti). “Gli esiti del lavoro del primo Lotti sono quanto mai significativi per la complessità culturale che sottintendono, per la ricchezza dei rimandi stilistici, per la densità dello spessore espressivo” (L. Caramel). Lotti rivela presto una straordinaria capacità di disegnare, testimoniata da una serie di opere eseguite tra il 1911 e il 1915 che nell’eleganza delle linee richiamano il clima della Secessione Viennese. (M. Pizziolo)

Fonte: https://www.bettolotti.it/biografia/

 

Ultima modifica il 31 Dicembre 2021