La rete regionale e nazionale

 

Telefono Donna Como, Centro Antiviolenza della provincia di Como, fa parte della rete dell’associazione D.i.Re che  riunisce, in un unico progetto, oltre  80 organizzazioni di donne che affrontano il tema della violenza di genere.

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PERCHE' SIAMO IN RETE: 
per avere un ambito privilegiato di scambio di esperienze;
per riflettere su temi comuni decisi insieme come scelta di un percorso di approfondimento e di auto-formazione permanente;
per costruire  un progetto politico che dia visibilità a livello nazionale ai gruppi di donne che lavorano e riflettono sulla violenza contro donne, dando loro maggiore forza nelle rispettive realtà locali e nei confronti delle autorità nazionali di riferimento 
per creare un linguaggio comune sulla violenza alle donne.

Nel periodo di emergenza sanitaria il nostro Centro Antiviolenza ha ricevuto da D.i.Re  un finanziamento di 1.800 €. finalizzato a garantire la continuità delle attività.

CENTRI ANTIVIOLENZA DIRE : qui trovi tutti i riferimenti telefonici dei  Centri D.i.Re

CENTRI ANTIVIOLENZA IN ITALIA: qui trovi la mappa di utti i centri antiviolenza della rete D.I.RE

Telefono Donna Como opera in rete  anche con i Centri Antivolenza della Lombardia

CENTRI ANTIVIOLENZA LOMBARDIA: qui trovi tutti i centriantivolenza in Lombardia 

RAPPORTO GREVIO (vedi in allegato il Rapporto ombra delle Associazioni di donne per il Grevio e abstract)

Il Gruppo di esperti Grevio ha espresso  soddisfazione per una serie di riforme legislative  che hanno consentito l’introduzione di misure concrete per porre fine alla violenza sulle donne e riconosciuto i progressi compiuti per promuovere i diritti delle donne in Italia. Tuttavia  il rapporto sottolinea che la causa dell’uguaglianza di genere incontra ancora resistenze nel Paese e che sta emergendo una tendenza a reinterpretare e riorientare la nozione di parità di genere in termini di politiche per la famiglia e la maternità.

Nel campo della protezione e dell’assistenza alle vittime, il rapporto ritiene che le autorità nazionali dovrebbero prioritariamente stanziare finanziamenti adeguati ed elaborare soluzioni che permettano di fornire una risposta coordinata e interistituzionale alla violenza, Occorre inoltre adottare con urgenza altre misure complementari, ispirate a un approccio fondato sui diritti umani,

Numerose riforme legislative, tra cui la recente Legge n. 69 del 19 luglio 2019 (c.d. Codice rosso) hanno contribuito a porre in essere un solido quadro legislativo conforme alle disposizioni della Convenzione, che prevede vie di ricorso in materia civile e penale per le vittime di violenza. Il rapporto rileva tuttavia un certo numero di lacune legislative, come, ad esempio, l’assenza di mezzi di ricorso civili efficaci nei confronti delle autorità statali che abbiano mancato al loro dovere di adottare le necessarie misure di prevenzione o di protezione nell’ambito delle loro competenze.............LEGGI IL TESTO COMPLETO  

 

 

 

Ultima modifica il 27 Ottobre 2021